L'opera L'italiano per comunicare, in rapporto alla Riforma della scuola secondaria di secondo grado, promuove e sostiene una moderna didattica dell'italiano per competenze, il cui scopo è soprattutto quello di fornire strumenti e stimoli di riflessione sul funzionamento della lingua.
Gli studenti di oggi, nativi digitali, con padronanze assai sofisticate nell'uso dei programmi multimediali, non hanno bisogno di apprendere definizioni attraverso regole soltanto teoriche, ma di accostarsi ai fenomeni linguistici con maggiore padronanza per ritrovare significati, motivazione e capacità di comprensione profonda.
Lo scopo è quello di ampliare il patrimonio lessicale e migliorare le prestazioni linguistiche pratiche e le capacità di letto-scrittura: la sfida è quella di far acquisire non solo la padronanza strumentale del codice, ma di educare a un metodo per apprendere e comunicare con una lingua puntuale e agile, adatta alle diverse situazioni e ai vari contesti.
Le direttrici culturali che attraversano l'opera e ne costituiscono il profilo sono le seguenti:
l'aderenza alle nuove teorie pedagogiche per sviluppare le forme di intelligenza necessarie a formare lo studioso e il cittadino di domani. I riferimenti pedagogici sono il filosofo e sociologo francese Edgar Morin con l'idea di una "testa ben fatta", in cui la conoscenza non è additiva ma organizzatrice, e Howard Gardner, lo psicologo delle intelligenze multiple, che ha introdotto il concetto delle cinque menti come risposta alle sfide culturali e sociali dei nostri tempi: